giovedì 9 ottobre 2014

Sabato 11 a villa Lazzaroni visita guidata botanica con la prof. Pisapia. Da non mancare.

   Una villa dell'Ottocento, una villa nel quartiere Appio Latino, con una grande varietà di piante e fiori. Se volete conoscerla meglio non perdete l'occasione della visita guidata con la prof. Pisapia, che è veramente eccezionale. Tramite la sua descrizione la villa apparirà ancora più bella. Appuntamento alle ore 15,30 in via Appia Nuova 520.
Viale d'ingresso.

Alla fine dell’Ottocento il barone Michele Lazzaroni acquistò l’area della Vigna Peromini per farne una villa suburbana della sua famiglia. Si tratta di una famiglia proveniente da Torino, finanzieri legati alle vicende della Banca Romana, che arrivarono rapidamente a grandi ricchezze sfruttando il bisogno di case e di edifici pubblici in una Roma che da poco aveva assunto le funzioni di capitale d’Italia.
Ginko biloba.

     La famiglia, per ostentare il livello sociale raggiunto, riuscì ad ottenere il titolo di baroni dal re Umberto I nell’aprile 1879. Possedevano il palazzo Grimaldi a largo de Lucchesi (Fontana di Trevi) e alcune tenute nella Campagna Romana, come quelle di Tor di Quinto (Ponte Milvio) e Leprignana. In questo contesto la vigna di Pontelungo doveva diventare una villa di delizie. La zona a Nord divenne un giardino con piante di ogni tipo e finti reperti archeologici, la zona a Sud e Ovest era divisa in vari settori ma comunque utilizzata a scopo agricolo.
Mandorlo di 140 anni.

     L’intervento di riqualificazione dell’edificio è incentrato sul prospetto settentrionale, corrispondendte al lato corto del rustico preesistente ai Lazzaroni. La facciata è disegnata in stile neoclassico con portico aggettante in tre aperture, sovrastato da un terrazzo cinto da balaustre. Gli spigoli del prospetto sono risaltati da finte bugnature angolari. Il corpo occidentale fu realizzato per dotare l’edificio di un grande salone da ballo e ricevimento, ed è caratterizzato da grandi finestroni ad arco. Una grotta decorata in stile rustico completava la decorazione. Nel parco si possono ancora riconoscere le fontane rustiche a scogliera di tufo, sistemate nei punti cruciali del sistema viario e l’area antistante il prospetto nobile e il salone dei ricevimenti. Verso via Fortifiocca vi era un area a uliveto, oltre di questa si estendeva un’area coltivata a frumento che arrivava a via Latina e forse oltre. Un’entrata doveva esserci da questa via perché un doppio filare di cipressi giunge da quel lato fino alla piazzetta dell’attuale municipio. Alcuni cipressi sono sopravvissuti anche nel giardino della scuola Media al di là di via Fortifiocca. Tutti questi interventi di sistemazione della villa furono portati a compimento entro il 1893, anno in cui lo scandalo della Banca Romana travolse la famiglia visto che il barone Michele era l’amministratore.
Tre pini d'Aleppo.

     Le vicende successive hanno alterato proporzioni e aspetto della villa. Nel 1908 la villa venne utilizzata come ricovero per gli orfani del terremoto di Messina da parte dell’orfanotrofio Pio Benedettino. Dopo l’ultima guerra fu acquistata dalle Suore Francescane Missionarie di Maria. Negli anni 1960-61 fu costruito un orfanotrofio poi diventato asilo e scuola, contemporaneamente una chiesa, alterando la pianta dell’edificio. Negli anni immediatamente successivi i due ettari di parco verso Nord sono ceduti al Comune mediante permuta e viene realizzato un muro divisorio. Il decadimento del giardino è immediato vista l’alta densità abitativa del quartiere.
Un platano gigantesco.

     Negli anni Settanta l’apertura di via Raffaele De Cesare determina l’arretramento del muro di cinta del parco e l’abbattimento del portale d’ingresso. Finalmente nel 1979[1], anche la parte ancora privata, viene acquisita dal Comune e viene aperta al pubblico nella sua totalità. La villa raggiunge un’estensione di 54.000 mq. Il palazzo principale viene adibito a sede del IX Municipio (dal 2013 verrà unito al X e prenderà il nome di VII Municipio con sede del consiglio municipale e del presidente in piazza di Cinecittà, qui restano gli uffici), le stalle e il fienile saranno sede dei Vigili Urbani, oggi sede dei gruppi consiliari.
La piazzetta del municipio.
Tutte le foto sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.

     Attualmente un edificio ospita il servizio giardini, la scuola continua la sua funzione, la chiesa è diventata teatro, è stato aggiunto un centro anziani, campi da bocce, una pista di pattinaggio e un parcheggio.
     La villa ha ospitato negli anni Sessanta e Settanta le feste dell’Unità e dell’Avanti. Attualmente vi si svolgono iniziative dell’Estate Romana (nel 2010: “Le arene di Roma”, ciclo di film a 6-4 €) e del Carnevale rivolte alle scuole e ai bambini.
     Il 24 giugno 2010 il municipio ha presentato un progetto di riqualificazione e  risistemazione della villa chiamando tutta la cittadinanza ad esprimere opinioni, idee, suggerimenti. Il 10 settembre 2011 è avvenuta l’inaugurazione del restauro della villa.



[1] 1979. Sindaco Giulio Carlo Argan.

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