La Repubblica di oggi, in prima pagina, pubblica un articolo dal titolo: L'ultimo duello della strada: "ciclisti arroganti sono un pericolo". Già il titolo è sbagliato, sembra una presa di posizione. Poi continua dicendo Sono croce e delizia del traffico in città. I ciclisti non inquinano, riducono gli ingorghi e obbligano gli automobilisti a rallentare. Ma sempre più spesso sono oggetto di critiche feroci per comportamenti ritenuti poco o per nulla rispettosi delle regole.
L'articolo a firma di Luca de Vito, continua a pag. 25 con una serie di tabelle e molti dati. In Italia circolano 25 milioni di biciclette, i ciclisti urbani sono 5 milioni. Nel 2012 si vendono più bici che auto 1.748.000 contro 1.403.000. Sono di più i ciclisti al Nord che quelli al centro e al sud.
Mi sembra che l'articolo sia impostato male, come si può parlare di ciclisti arroganti e pericolosi se ogni anni muoiono sulle strade 4.000 pedoni, ciclisti e persone coinvolte in incidenti stradali. Il vero problema è l'eccessivo uso del mezzo individuale di trasporto, delle auto, il problema è la carenza del servizio pubblico che costringe tanti cittadini a servirsi dell'automobile.
Serve più equilibrio. Gli utenti deboli della strada sono pedoni e ciclisti che rischiano la vita tutti i giorni per le strade. E' questa la vergogna che deve finire.
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