lunedì 6 ottobre 2014

Un imperatore guerriero e filosofo: Marco Aurelio.

   Quando noi romani pensiamo a Marco Aurelio, subito la mente va alla meravigliosa statua equestre che si trova in piazza del Campidoglio, l'unica statua equestre in bronzo di tutta l'antichità greco romana che sia sopravvissuta e giunta intatta fino a noi. Qualcuno dirà che quella è solo una copia, che l'originale si trova nei musei Capitolini, nella sala Aymonino. GIUSTO! E' sopravvissuta ai danni degli uomini e del tempo perchè ritenuta la statua di Costantino, l'imperatore romano che diede ai Cristiani la libertà di esercitare il proprio culto con l'Editto di Milano del 313.


   Ebbene, in questi giorni la casa editrice Castelvecchi ha ripubblicato un bellissimo libro sull'imperatore Marco Aurelio, opera di Renan Ernest. Tale libro descrive con grande chiarezza l'evoluzione parallela di Impero e Chiesa in una rivalità costante e inconciliabile che non riuscì a trovare una composizione pacifica negli anni dell'imperatore Marco Aurelio.
   Lui, l'imperatore, era un uomo fedele alle tradizioni della società romana e un uomo mite che mal tollerava la spiritualità astratta e irrazionale dei primi Cristiani.
   L'autore è uno storico del Cristianesimo e un orientalista, è stato autore di una "Vita di Gesù" nella quale l'immagine del Cristo è fortemente umanizzata.
Renan Ernest, Marco Aurelio e la fine del mondo antico, Castelvecchi editore, pagg. 380, € 19,50. 

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