mercoledì 22 ottobre 2014

Le scuole di Roma sono un pezzo di storia della nostra città.

   Le scuole di Roma non sono soltanto centri di formazione umana e culturale, sono un pezzo di storia della città.
   In questi giorni il liceo Mamiani di viale delle Milizie (Prati), festeggia con una mostra fotografica la sua lunga storia. Si potranno ammirare 160 foto di classe e 200 foto tratti dagli archivi dei giornali. Tra le altre iniziative un ricordo per Gianni Borgna, ex alunno del liceo e indimenticabile assessore alla cultura del comune di Roma con Rutelli  e Veltroni.

       Il Liceo Mamiani[1] fu fondato nel 1885 con sede in Corso Vittorio. Venne così denominato in onore dell'intellettuale e politico risorgimentale che fu ministro della Pubblica Istruzione. Nel 1924 venne trasferito nell'edificio attuale progettato dall'arch. Vincenzo Fasolo (progetto del 1919, appalto dei lavori nel 1921), oggi è tutelato dalla Sovrintendenza come monumento nazionale.      Nel liceo hanno studiato lo scrittore Emilio Lussu, il filosofo Guido Calogero, il fisico Emilio Segrè, l'attrice Anna Proclemer, il matematico Lucio Lombardo Radice, il giornalista Mario Pannunzio, il musicista Nicola Piovani, il giornalista e uomo politico Eugenio Scalfari fondatore di Repubblica, il regista Gabriele Muccino, la medagli d'oro ten. Maurizio Giglio vittima delle Forre Ardeatine, il ministro per la coesione territoriale del governo Monti: Fabrizio Barca (è un economista).

   Nella vecchia sede del corso Vittorio avevano frequentato la scuola Emilio Sereni comandante generale delle divisioni Garibaldi e poi ministro della Repubblica, Altiero Spinelli uno dei padri fondatori dell'Europa.
   Durante il fascismo insegnò in questa scuola Alfredo Panzini firmatario del manifesto in difesa della razza.
   Durante la Resistenza fu centro di attività contro l'occupazione militare tedesca, la medaglia d'oro Giaime Pintor era un ex alunno di questa scuola. Dopo la Liberazione fu sede dell'ospedale militare della Quinta Armata USA.
   Nel 1968, nel clima della contestazione studentesca, fu la prima scuola romana ad essere occupata dagli studenti (15-16 marzo), in essa si tenne la prima assemblea autorizzata (26 marzo).
   Oggi la scuola è dotata di una biblioteca, di moderni laboratori di fisica, informatica, sala proiezioni e palestre. E' attivo un laboratorio teatrale. E' un monumento adottato dalla scuola stessa tramite il progetto del Comune di Roma.
   La statua di TerenzioMamiani che era nell'androne oggi si trova in via Acciaioli ang. corso Vittorio (giardini).
  
   Dal punto di vista architettonico è una delle massime espressioni dell'architettura del barocchetto in cui si coniuga la ricerca del linguaggio romano con quella delle necessità funzionali di questo nuovo organismo tipologico. Tuttol'edificio, decorazioni, distribuzione delle masse, dettagli architettonici, è improntato sul singolare e arduo dialogo.
   L'impianto è simmetrico rispetto all'asse di ingresso a cui corrisponde in pianta lo spazio del cortile centrale su cui affacciono i corrdoi che portano alle aule. Si sviluppa su tre livelli. Il pronao di ingresso è ideato a ispirazione di una serliana. Il conicione del corpo centrale, leggermente avanzato è chiaramente ispirato alle costruzioni barocche.

Le foto del liceo Mamiani sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.


     Il liceo ginnasio Terenzio Mamiani è una delle scuole più prestigiose di Roma, qui sono stati ambientati diversi film. “Terza liceo” del regista Luciano Emmer, del 1953, narra la storia corale di un ultimo anno di liceo della scuola, dal primo giorno agli esami. Interpreti: Giulia Rubini, Ilaria Occhini, Anna Maria Sandri, Ugo Amaldi, Turi Pandolfini, Giuliano Montaldo, Paola Borboni. Nella stessa scuola, ma del filone erotico-sporcaccione è “La compagna di banco” (Laurenti, 1977) che racconta, come dal buco di una serratura, le vicende di una procace liceale della III B Lilli Carati attorniata da compagni di classe del calibro di Lino Banfi, Gianfranco D’Angelo e Alvaro Vitali.


[1] Terenzio Mamiani (Pesaro 1799 - Roma 1885) filosofo, scrittore e patriota. Cugino di Giacomo Leopardi. Fu ministro dell'Istruzione del governo Cavour, senatore del regno.



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