Nell'atrio del Maxi si trova questa installazione opera di un artista del Kosovo ma che vive e lavora a New York, si chiama Sislej Xhafa, il titolo dice tutto: Barka, ma anche senza leggere il titolo si capisce il significato dell'opera. Tante scarpe unite insieme a formare una barca, sono il miglior messaggio per far capire i sacrifici che devono fare gli immigrati per raggiungere l'occidente. Le scarpe = tanto cammino.
lunedì 14 dicembre 2015
Il tema degli immigrati entra nell'arte contemporanea
Se fate una breve visita al MAXXI di Roma, in via Guido Reni, al Flaminio, non lontano dall'Auditorium, avete la possibilità di vedere come l'arte è presente sui temi principali del nostro tempo.
Nell'atrio del Maxi si trova questa installazione opera di un artista del Kosovo ma che vive e lavora a New York, si chiama Sislej Xhafa, il titolo dice tutto: Barka, ma anche senza leggere il titolo si capisce il significato dell'opera. Tante scarpe unite insieme a formare una barca, sono il miglior messaggio per far capire i sacrifici che devono fare gli immigrati per raggiungere l'occidente. Le scarpe = tanto cammino.
Nell'atrio del Maxi si trova questa installazione opera di un artista del Kosovo ma che vive e lavora a New York, si chiama Sislej Xhafa, il titolo dice tutto: Barka, ma anche senza leggere il titolo si capisce il significato dell'opera. Tante scarpe unite insieme a formare una barca, sono il miglior messaggio per far capire i sacrifici che devono fare gli immigrati per raggiungere l'occidente. Le scarpe = tanto cammino.
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