mercoledì 30 dicembre 2015

Un bilancio del ciclismo nel 2015

   Il 2015 che si chiude è stato l’anno di un ragazzo venuto dalla terra dei nuraghi, la Sardegna, si chiama Fabio Aru, ha corso in maniera coraggiosa il Giro d’Italia nulla potendo contro lo spagnolo Alberto Contador che si è aggiudicato la corsa rosa, ma chiudendo al secondo posto con un distacco di 1’53”. Ma il nostro Fabio è entrato nella leggenda conquistando alla grande la Vuelta di Spagna, alla penultima tappa, una durissima tappa di salita, ha ribaltato la classifica finale, riuscendo a staccare tutti e a vincere.Queste sono le imprese che piacciono agli appassionati di ciclismo, queste sono le imprese compiute dai grandi campioni del passato. Fabio Aru è nato a San Gavino Monreale nel 1990, corre per il team Astana, è professionista dal 2012, ha caratteristiche di scalatore, è adatto ai grandi giri. Era già salito sul podio del Giro d’Italia nel 2014, quando aveva concluso al terzo posto, in carriera ha vinto tre tappe al Giro d’Italia e due alla Vuelta a Espana.
   E’ stata una stagione difficile e sfortunata per il siciliano Vincenzo Nibali ma ha vinto per la seconda volta il Campionato Italiano, è giunto quarto al Tour de France e ha concluso la stagione vincendo con rabbia e orgoglio la “Classica di chiusura”, cioè il Giro di Lombardia. Si annuncia un futuro di grandi soddisfazioni per i due campioni ciclisti italiani.
   Per gli stranieri bisogna dire “bravissimi” allo slovacco Peter Sagan vincitore del Mondiale che si è corso a Richmond (USA) e al tedesco Degenkolb vincitore nello stesso anno della “Classica di Primavera”, ovvero della Milano - Sanremo e dell’ “Inferno del Nord”, cioè la Parigi - Roubaix.
   Ci dispiace veramente per Ivan Basso che a luglio, durante il Tour de France, dopo alcuni accertamenti a seguito di una caduta, gli viene diagnosticato un tumore al testicolo sinistro. E’ il corridore stesso ad annunciare il ritiro dalle corse e il rientro in Italia per sottoporsi alle cure del caso. Nato a Gallarate nel 1977 è stato professionista dal 1999, ha vinto due edizioni del Giro d’Italia nel 2006 e nel 2010, si è piazzato per due volte sul podio del Tour. Nel giugno del 2011 ha pubblicato la sua biografia, edita da Rizzoli: “In salita controvento”.

L'immagine di Fabio Aru è presa dalla pagina
facebook del campione ciclista.

   Cosa ci aspettiamo dal 2016? Sarà l’anno delle Olimpiadi di Rio de Janeiro (dal 5 al 21 agosto) e dei mondiali di ciclismo a Doha nel Qatar (dal 9 al 16 ottobre), e questa è una grande novità. Cambiamenti ancora più grandi sono in vista per l’anno successivo in quanto la società che organizza il Tour ha deciso di uscire dal calendario World Tour dal 2017, il calendario del ciclismo professionistico di serie A voluto dall’Uci (Unione Ciclistica Internazionale).
   Il Giro partirà dall’Olanda (ci sarebbe piaciuto di più un giro tutto italiano), venerdì 6 maggio e arriverà a Torino il 29 dopo 21 tappe e 3.383 Km. Dopo 3 giorni in Olanda, trasferimento a Catanzaro e un giorno di riposo. Sei arrivi in salita con il Colle dell’Agnello (Cima Coppi a m 2744), ultimo tappone il 20° con arrivo a Sant’Anna di Vinadio e quattro cime alpine oltre i 2.000 metri.

   Il Tour partirà da Mont Saint Michel il 2 luglio. Quattro arrivi in salita con il mitico Mont Ventoux e 54 Km a cronometro. Fabio Aru che dovrebbe debuttare alla corsa francese ha già dichiarato che gli piace: “Ci sono due cronometro ma abbastanza dure, è un Tour bello e impegnativo”. Forza Fabio!

Nessun commento:

Posta un commento