domenica 12 aprile 2015

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova questo palazzo di Roma.

La foto di ieri era il villino Andersen, già casa-abitazione dello scultore Hendrik Christian Andersen che si trova in via Mancini 20 tra p.le Flaminio e il ministero della Marina Militare.[1].

     Si tratta di un museo collegato alla Gnam. Contiene le opere, oltre 200 sculture in gesso o bronzo e 300 opere grafiche dello scultore Andersen. L’artista dedicò tutta la sua vita alla realizzazione di una utopica “Città mondiale” laboratorio delle arti, scienze, filosofia, cultura fisica. La città doveva sorgere dove oggi si trova l’aereoporto di Fiumicino e doveva comprendere un porto alla cui imboccatura si sarebbe trovata una gigantesca scultura simile al colosso di Rodi. Andersen era uno scultore norvegese, nato nel 1872, naturalizzato Usa, giunto in Italia per gli studi, si stabilì a Roma, dove visse oltre 40 anni fino alla morte, avvenuta il 19 dicembre 1940. L’artista lasciò la sua palazzina-studio allo Stato italiano con l’unico obbligo di permetterne la piena diponibilità alla sorella adottiva Lucia, morta anche questa nel 1978 il ministero dei Beni Culturali ne ha iniziato il restauro. Finalmente il 19 dicembre 1999 il museo ha aperto al pubblico.
     La palazzina, costruita su progetto dello stesso Andersen, tra il 1922 e il 1925, come studio e abitazione in stile neo rinascimentale, sulle facciate si trovano le teste ritratto dei familiari. Al piano terra due grandi ambienti sono gli atelier dell’artista  con le sue monumentali statue. In quello di destra al centro il gruppo del “Giorno” per la “Fontana della vita”. Nell’atelier di sinistra al centro: “La notte”, “Tre nudi femminili danzanti”, “Nudi femminile e maschile su cavallo al passo”, “Il bacio”.
     Al primo piano si trova l’appartamento dell’artista oggi destinato ad esposizioni temporanee. Un salone centrale con soffitto dipinto dall’artista, alcune stanze intorno e un moderno caffè su progetto dell’architetto Laura Gallucci, compongono il primo piano. Al piano superiore gli uffici della Soprintendenza.


[1] Museo Andersen. Tutte le notizie sul museo da: Elena di Majo, Il museo Andersen, ed. Sacs, 2001. E dal sito internet: gnam.arti.beniculturali.it.

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