Nato a Roma nel 1871 e morto sempre a Roma nel 1961, subì da giovane l'influenza di Antonio Mancini, vinse il pensionato artistico nazionale con "Il Giuramento di Pontida" nel 1898. Espose alla Biennale di Venezia del 1903 con la tecnica divisionista. Membro de "I XXV della Campagna Romana" con il nome di Pechinese. Nel 1911 venne nominato membro dell'Accademia di San Luca e partecipò all'Esposizione Internazionale di Roma, in questo caso le sue opere - giudicate negativamente dalla critica - risentirono del suo viaggio a Parigi. Fu fra gli animatori della Secessione Romana. Dal 1925 al 1942 diresse la scuola di Belle Arti del Cairo. Disegnò scene e costumi per il cinema.
La copertina del libro è un autoritratto del pittore allo specchio.
E' presa dal sito internet della casa editrice Gangemi che si ringrazia.
Alla Gnam si trova "In ritardo", per Palma Bucarelli forse la sua opera più bella (è quello che si vede nella foto sotto). Alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale "La sultana".
Adesso abbiamo anche un bel libro nel quale possiamo vedere gli acquarelli e i pastelli di Camillo Innocenti che si trovano nella collezione Amato. Sono 62 opere che mettono in risalto una storia familiare ricca di affetti e di spunti interessanti per comprendere l'attività dell'artista.
A cura di Catalano e Gagliardini, Acquerelli e pastelli di Camillo Innocenti, pagine 96, ed. Gangemi, € 20.
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