lunedì 27 aprile 2015

Si è corsa ieri la "decana delle classiche". Bravissimo Valverde, Nibali ci ha provato!

   E' la più antica corsa su strada che ancora si disputa, escludendo la Bordeaux Parigi, e per questo è detta la Doyenne, cioè la decana delle classiche.
   La prima edizione si corse nel 1894 e fu vinta dal belga Leon Horea alla media di 25,150 Km/h. La second edizione si disputò nel 1912 e fu vinta dal belga Omer Vershoore, la terza edizione si corse nel 1919 e poi tutti gli anni a seguire.
   Fra i plurivincitori si ricordano lo svizzero Ferdy Kubler nel 1951 e 52, Alfred De Bruyne nel 1958 e 59, Rik Van Looy nel 1961, primo italiano è stato Carmine Preziosi nel 1965 con una volata molto scorretta, mentre Adorni si piazzava al secondo posto (sempre Adorni si piazzava al terzo posto nel 1963 e 64), Merckx vinse la gara nel 1969, 71, 72, 73 e 75, una volta fu secondo e una volta terzo, quindi detiene il record delle vittorie. Al Cannibale, come era chiamato Merckx, è stato costruito un monumento in cima allo Stockeau. Hinault nel 1977 e nel 1980 vinse la corsa. Nel 1982 un'altra vittoria italiana, quella di Silvano Contini. Moreno Argentin ha fatto sua questa corsa quattro volte: nel 1985, 86, 87 e nel 1991. Nel 1997 e nel 1998 ha vinto Michele Bartoli. Dopo di lui possiamo registrale la duplice vittoria di Paolo Bettini nel 2000 e nel 2002, Rebellin nel 2004 e Danilo di Luca nel 2007, ultimo italiano vincitore. L'irlandese Kelly, primo nel 1984 e 1989, disse che vincere questa gara era come laurearsi campione del mondo.
   Il percorso di 265,5 Km presenta tredici "cotes" cioè salite con pendenza dal 4 al 12% per complessivi 30 Km. L'ultima salita prima del traguardo è quella di Ans. Queste salite sono meno dure dei muri delle Fiandre, ma più lunghe, quindi ugualmente impegnative. Sono le colline delle Ardenne. La più famosa è la cote de la Redoute dopo 230 Km di percorso e a 35 Km dall'arrivo, è lunga 1,7 Km, con pendenza all'11%, in cima una lapide in francese reca la scritta "Qui sono iniziate le più grandi imprese del ciclismo". E' come la foresta di Aremberg per la Roubaix o il Poggio per la Sanremo, è accanto all'autostrada Liegi Lussemburgo chiusa al traffico per permettere ai tifosi di ciclismo di seguire la gara.
Valverde, vincitore della Liegi, fotografato al Tour del 2013.
La foto è presa da it.wikipedia.org che ringrazio.

   Ieri la gara è stata vinta da un grande Alejandro Valverde, spagnolo di 35 anni, che ha fatto tris a Liegi a distanza di nove anni. Ha vinto in volata, negli ultimi 600, in salita, si è imposto sul francese Alaphilippe e sullo spagnolo Rodriguez. Per apprezzare in pieno la vittoria di Valverde bisogna tener conto che tre giorni fa aveva vinto la Freccia Vallone. I titoli dei giornali si sono sprecati negli elogi, chi ha scritto "monumentale", chi "intramontabile", insomma il suo gesto atletico è stato apprezzato da tutti.
   Sulla cote di Saint Nicolas ci ha provato anche Vincenzo Nibali ma, era senza gambe, alla fine si è piazzato 13°, in una intervista alla Gazzetta ha chiesto scusa a tutti i tifosi. Forza Vincenzo ti aspettiamo ai grandi giri!

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