La foto di ieri era la Chiesa dei Cappuccini in via Vittorio Veneto.Il suo vero nome è Chiesa di Santa Maria della Concezione, ed è conosciutissima per la cripta del Convento dei Cappuccini.
Si tratta di un vero museo dell'oltretomba, le ossa di quattromila frati formano
la decorazione dei quattro ambienti che si susseguono: tibie, femori, vertebre
formano rosoni e lesene, ghirlande e stelle, addirittura lampadari.
Appena entrati alcune ossa formano la
scritta: "Noi eravamo come voi e voi sarete come noi", seguono cinque
scheletri rivestiti di saio che ci "invitano a meditare sulla brevità del
nostro tempo...", il marchese De Sade, che non era un tipo delicatino
riconobbe di aver trovato in questo luogo qualcosa che superava, e di molto, la
sua fertile e malata immaginazione.
Quando fu realizzato questo allestimento?
Non lo sappiamo di preciso, forse alla fine del Settecento, di certo abbiamo la
documentazione di un dottor Spencer che visitò questo luogo nel 1818. Qualcuno
sostiene che sia opera di un francese fuggito in seguito alla rivoluzione, ma
non ne abbiamo le prove. Nell'Ottocento la chiesa dei Cappuccini era
frequentatissima perchè nell'attiguo convento viveva un certo fra Pacifico più
noto come "il Mago", dava i numeri del lotto con grande precisione.
Per evitare il tracollo economico dello stato Pontificio, il papa Gregorio XVI
ne dispose d'autorità il trasferimento. Sembra che alla folla venuto a
salutarlo abbia recitato questi versi:
Roma se santa sei,
perchè crudel se tanta?
Se dici che se santa,
certo bugiarda sei.
E tutti corsero a giocare: 66 -
70 - 16 - 60 - 6, non sappiamo se i numeri uscirono e se veramente questa volta
fra Pacifico riuscì a sbancare il lotto.
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