domenica 15 novembre 2020

Bellissima pedalata sulla ciclabile per Monte Mario

 

     Come ogni domenica mattina VediROMAinBici ha organizzato per oggi una passeggiata in bici per le strade della città. Oggi siamo andati sulla pista ciclabile Monte Ciocci – Monte Mario, si è trattato di un itinerario più lungo del solito ma in completa sicurezza, nel verde e con una bellissima giornata di sole (a tratti velato) rara da trovare in questo periodo dell’anno. Il tutto condito dalla simpatia degli amici di VediROMAinBici.

Alla partenza a piazzale degli Eroi.

     La pista ciclabile monte Mario – monte Ciocci, venne inaugurata nel giugno del 2014 – dopo sette anni di cantieri - dal sindaco Ignazio Marino in sella alla sua bici elettrica. La pista è stata possibile grazie ai lavori delle Ferrovie dello Stato che hanno ricoperto la linea ferroviaria per Vetralla e Viterbo. Non è solo una pista ciclabile, ai lati vi è un percorso pedonale, panchine aree giochi per bambini, insomma un parco lineare. Nel suo percorso incontra ben cinque stazioni della linea ferroviaria, rappresenta quindi un modo integrato di spostarsi in città attraverso la bici + un mezzo pubblico di trasporto. La pista è lunga ben 5 Km ed è tutta in leggera salita in direzione monte Mario, ma appena percettibile. Nei progetti la pista ciclabile dovrebbe proseguire da monte Ciocci per via Anastasio II – via Leone XIII – piazza Pio XI fino alla circonvallazione Gianicolense. Verso Nord, invece, da monte Mario dovrebbe proseguire da piazza Santa Maria della Pietà sino al San Filippo Neri, su terreni di proprietà della Città Metropolitana (ex provincia di Roma), sempre parallela alla linea ferroviaria su via Eugenio Di Mattei. Permane il problema del forte dislivello che dal parco di monte Ciocci scende a via Anastasio II. Nel 2019 ampi tratti della pista sono stati rifatti dal comune di Roma.

a monte Ciocci

     Per raggiungere monte Ciocci abbiamo dovuto salire alcune rampe impegnative, ma una volta raggiunta la sommità abbiamo avuto la vista panoramica sulla cupola di San Pietro (il retro ovviamente). Fino alla fine degli anni Settanta tutta l’altura oggi parco pubblico era occupata da baracche che – per ironia del destino – avevano una bellissima vista sulla cupola di San Pietro. Erano immigrati dalle campagne del Lazio, Abruzzo o dall’Italia meridionale. Qui venne girato il film “Brutti, sporchi e cattivi”, di Ettore Scola (1976) con Nino Manfredi. Vinse il premio per la miglior regia al 29° festival di Cannes.

     Dalla parte opposta si ha la visione della cosiddetta valle dell’Inferno, cosiddetta per la presenza di numerose fornaci per la produzione di mattoni. Notte e giorno le ciminiere erano attive e l’aria era sempre nebbiosa. Qui vi lavoravano operai poverissimi. L’ultima fornace ha chiuso nei primi anni Sessanta. Resta una sola ciminiera dove oggi è il centro commerciale Aura.

     Imboccata la pista ciclabile abbiamo pedalato tra il quartiere della Balduina a destra e Primavalle a sinistra; dopo due km circa abbiamo incontrato il Policlinico Gemelli, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il complesso venne costruito tra il 1962 e il 1964 su progetto di Gaetano Minucci, lo stesso architetto a cui si deve il palazzo dell’Ente Eur nell’omonimo quartiere.

     Giunti alla fine della pista ciclabile abbiamo superato la stazione di Monte Mario, e siamo giunti all’ingresso del Santa Maria della Pietà che una volta era il manicomio di Roma. Deriva da una confraternita del 1548 che in piazza Colonna, organizzò il primo ospedale per la cura dei “pazzarelli”. Nel 1904 la Provincia di Roma acquistò terreni per un impianto all’altezza dei tempi, dopo tre concorsi il progetto venne affidato agli architetti Negri e Chiesa. La prima pietra venne posta l’8 giugno 1909 presenti il re e il ministro Tommaso Tittoni, l’inaugurazione avverrà quattro anni dopo. L’ospedale si estende su un’area di 130 ettari, 32 dei quali coperti da 43 edifici a formare una sorta di villaggio.


     Qui abbiamo fatto una sosta, quindi abbiamo raggiunto l’agriturismo Cobracor presso lospedale San Filippo Neri. Di fronte a noi la Riserva Naturale dell’Insugherata che si estende tra Trionfale, Cassia, la via Cortina d’Ampezzo a Sud, fin oltre il Gra e La Giustiniana a Nord.  Questa è stata istituita con legge regionale nel 1997 ed è gestita dall’ente regionale Roma Natura. Viene così protetto un territorio di 740 ettari (villa Borghese è 80 ettari), di enorme valore naturalistico. Nei giorni più limpidi si può vedere dai monti Sabatini con il lago di Bracciano ai Castelli Romani al monte Soratte al Terminillo. In essa sono state censite più di 630 specie vegetali; l’istrice è un abitante fisso insieme al nibbio bruno e tante altre specie animali.

     Abbiamo preso la strada del ritorno “stanchi ma contenti” come si scriveva nei diari personali di tanti anni fa.

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