Nelle foto di ieri il Mausoleo di Augusto che si trova tra via di Ripetta e il Corso.
Noto anche come Augusteo è la tomba
dell'imperatore Augusto e della sua famiglia, si tratta del più imponente
monumento funerario del I secolo a.C. sorse in un'area chiamata Campo Marzio.
Il Mausoleo di Augusto fu iniziato nel 29
a.C. al ritorno da Alessandria del primo imperatore dei romani dopo che aveva
visitato l'Egitto e dove aveva visto la tomba di Alessandro Magno ispirata a
quella di Alicarnasso.
Il primo ad essere sepolto nel Mausoleo fu
Claudio Marcello, nipote di Augusto, a cui è intitolato anche il teatro, tale
sepoltura avvenne nel 23 a.C. Seguirono la madre di Augusto Azia Maggiore,
Marco Vipsanio Agrippa, Druso Maggiore, Lucio e Gaio Cesare. Augusto venne
sepolto nel 14 seguito da Germanico e Livia. Non sappiamo se vi furono sepolti
Vespasiano e Claudio. L'imperatore Caligola vi portò le ceneri della madre
Agrippina e dei fratelli. La figlia di Augusto Giulia Maggiore e l'imperatore
Nerone vennero invece esclusi per indegnità. L'ultimo ad essere sepolto fu
Nerva nel 98, mentre il suo successore Traiano venne cremato e le sue ceneri
poste ai piedi della colonna Traiana. L'ultima ad esservi sepolta fu Giulia Domna,
nel 217, moglie di Settimio Severo, che sosteneva di discendere dalla famiglia
Julia.
Il monumento venne per secoli saccheggiato
e deturpato, trasformato in fortezza dai Colonna (detta l'Agosta conquistata e
smaltellata da papa Gregorio IX), utilizzato come cava di materiali, addirittura
fu trasformato in una terrazza per la coltivazione della vite, ospizio per
signore indigenti, teatro e da ultimo come sala da concerti detta l'Augusteo.
Nel 1354 venne utilizzato per cremare il corpo di Cola di Rienzo ucciso durante
un tumulto e trascinato fin qui per sfregio per le strade della città. L'urna
che conteneva le ceneri di Agrippina Maggiore, madre di Caligola, fu trasformata
in contenitore e unità di misura di granaglie, usata al mercato del Campidoglio,
piena conteneva una rubiatella ovvero un quintale di cereali. Su di essa venne
inciso lo stemma del Comune di Roma sorretto da un balestriere. Oggi è
conservata ai musei Capitolini. Dal Cinquecento, a cura della famiglia
Soderini, venne adattato ad arena ed utilizzato per le giostre, esercitazini di
giovani romani sulla groppa di tori o bufale, in quegli anni il luogo venne
chiamato Corea dal nome dell'impresario di tali giostre il portoghese Vincenzo
Corea, tali esibizioni vennero abolite nel 1829. Il banchiere Telfmer, ai primi
del Novecento, lo coprì con un lucernaio e lo trasformò in sala da spettacoli, quindi magazzino, poi
studio dello scultore Chiaradia che vi modellò la statua di Vittorio Emanuele
II posta sul Vittoriano. Dal 1905 il Comune di Roma lo adattò a sala da
concerti, prese così il nome di Auditorium Augusteo. La programmazione musicale
durò fino al 1930 quando la sala venne demolita per i lavori di scavo e
indagine archeologica. In base al piano regolatore del 1931 il monumento venne
liberato dall'interramento e dalle strutture che vi si erano appoggiate. La
piazza realizzata tra il 1937 e il 1940 si deve all'architetto Vittorio Ballio
Morpurgo[1] che si
ispirò ad uno stile freddamente monumentale. Contestualmente si ebbe
l'isolamento delle chiese di San Carlo al Corso (abside con le due gigantesche
statue di San Carlo di Attilio Selva e di Sant'Ambrogio di Arturo Dazzi), di
San Rocco e San Girolamo degli Illirici o dei Croati (più vicina a via
Tomacelli).
[1]
Vittorio Ballio Morpurgo (Roma1890 -
1966) casa d'abitazione in via Sannio via Ardea, ministero degli Affari Esteri
(in coll.). Nel dopoguerra: torre dei
Molini Pantanella in via Casilina, quartiere Ina Casa Torre Spaccata (in
coll.), palazzo della Esso all'Eur in
p.le dell'Industria (con Luigi Moretti). E' stato docente universitario
e preside della facoltà di Architettura.
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