domenica 24 gennaio 2016

In bici fino al Santuario del Divino Amore

Oggi VediROMAinbici ha organizzato una bella passeggiata in bici fino al Santuario del Divino Amore. E' stata una mattina fredda ma bella, di pieno sole. Eravamo in 27. Il santuario è molto conosciuto tra i romani, ma ci sono novità che meritano una visita.
Eccoci alla partenza dal capolinea della metro B Laurentina, angolo via di Vigna Murata.

 Eccoci sulla via Laurentina prima di entrare nella città militare delle Cecchignola.
 
Eccoci in via della Cecchignola.



   Il santuario sorse tra il 1745 e il 1750 per custodirvi un’immagine della Madonna dipinta da ignoto del XIV secolo su una torre del Castel di Leva, fortezza degli Orsini, poi dei Savelli (potenti famiglie nobili medioevali). Distrutto il castello, rimase in piedi solo una torre dove c’era l’immagine della Madonna seduta in trono con in braccio Gesù Bambino e la colomba discendente su di lei.  A questa immagine  si rivolse un pellegrino assalito da cani randagi nella primavera del 1740, a quella immagine sacra fu attribuita la salvezza del viandante. La semplicità dell’episodio richiamò una grande folla sul luogo e in pochi anni venne innalzato il santuario che vide accorrere un gran numero di fedeli.
Eccoci arrivati a destinazione, davanti al santuario vecchio.

   Il santuario vecchio si deve all'arch. Filippo Raguzzini. Nell’interno, a pianta quadrata, all’altare maggiore la Madonna del Divino Amore autrice del miracolo sorretta da angeli di stucco alla maniera berniniana. Nelle tre sale di sinistra una grande raccolta di ex voto, tra questi: l’ex voto di Umberto Nobile per la spedizione in dirigibile al Polo Nord del 1928. Schiantatisi sui ghiacci vissore sette settimane in una “tenda rossa”. Il radiotelegrafista Biagi riuscì a collegarsi via radio dopo un’invocazione alla Madonna del Divino Amore. Furono soccorsi dalla rompighiaccio russa Krasin.

Ecco il santuario nuovo

   Il santuario nuovo è stato progettato dal frate francescano Costantino Ruggeri di Pavia insieme all’arch. Luigi Leoni, venne consacrato – dopo dieci anni di lavori - dal papa Giovanni Paolo II il 4 luglio 1999 in vista dell’anno santo del 2000. Ha per tetto un prato verde, per meglio inserirlo nel contesto della Campagna Romana, le pareti sono costituite da grandi vetrate colorate (1.300 mq) che diffondono una luce particolare all’interno. Sulle vetrate è raffigurato un sole rosso, rappresenta il Signore immenso Sole della vita; nelle fiammate rivive il calore della fede, nella stella bianca Maria avvolta dal vento dello Spirito, l’unica scritta presente è “Ave Maria”.  

Ecco la novità di questi giorni che riguarda il Santuario.
Nella foto in alto la torre del primo miracolo,
è stata proclamata "Porta Santa" per il Giubileo della Misericordia.
 
 

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