martedì 20 gennaio 2015

Finalmente è partita la riqualificazione di largo Preneste.

   Finalmente una bella notizia arriva dalla periferia romana, dal V municipio, che poi tanto periferia non è, si tratta di uno dei nodi di traffico più importanti della città. E' partita la riqualificazione di largo Preneste che versava da troppo tempo in una situazione di grave degrado.
Il servizio Manutenzione Urbana del Municipio ha elaborato un progetto per restituire decora all'area verde. In programma il rinnovo della vegetazione, un nuovo percorso pedonale e al centro una piazza pavimentata con panchine di legno e ghisa e panche in muratura. Verranno istallati cestini portarifiuti, portabiciclette e una fontanella. Nuovo anche l'impianto di illuminazione per dare risalto al colombario romano del II secolo, il gioiello del luogo.
Largo Preneste

   Largo Preneste è un luogo molto conosciuto nella città, anche se da qui si passa sempre di fretta diretti altrove. A sinistra si diparte via di Portonaccio che conduce sulla Tiburtina, a destra via dell’Acqua Bullicante che porta alla Casilina. Al centro un misero giardino che presenta resti di un SEPOLCRO A TEMPIETTO in laterizio del secondo secolo, ornato da modanature tra le quali, sul retro, un motivo ad archetto. Per Stefania Quilici Gigli e Carlo Villa è un colombario. Qui si è salvata anche una parte del basolato dell’antica strada romana.
   Sulla sinistra, tra via Prenestina e via di Portonaccio si apre un'area non edificata, qui era il famoso BORGHETTO PRENESTINO nato in seguito alle demolizioni del centro storico effettuate negli anni Trenta dal fascismo. Le case, vere e proprie baracche, furono abbattute solo nei primi anni Settanta.
   Lungo via Prenestina spicca l'ingresso di una fabbrica abbandonata. Non si tratta di una fabbrica qualunque ma della Cisa Viscosa.
     Una delle più grandi fabbriche romane, aperta nel 1923 con il nome di Cisa Viscosa, si estendeva su una superficie di 14 ettari, era dedicata alla produzione della seta artificiale, il Raion Viscosa. Durante la guerra fu riconvertita per la produzione di tessuti per le forze armate (tende, divise), lavorava a ritmi serrati con personale tutto femminile. Dismessa nel 1955 è in abbandono. Occupata da extracomunitari è stata sgomberata.

La fabbrica Cisa Viscosa, le foto sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.

     Nel 1992, in occasione di lavori per preparare le fondamenta di un nuovo edificio è stata trovata una falda acquifera che ha prodotto un lago ben visibile da google maps, è stato battezzato lago Pertini, oppure lago Exsnia. Non una pozza stagnante ma un lago vivo connesso alla falda che ne rigenera le acque, ha una superficie di 10.000 mq, ben più grande di quello di villa Borghese. Sembra che i lavori di un parcheggio sotterraneo illegale abbiano fatto venire alla luce il lago e bloccare i lavori. Ora la vegetazione si scatena e nell’acqua appaiono i pesci. Si vede dal limitrofo PARCO DELLE ENERGIE che si sviluppa ad un’altezza  di 20 metri maggiore rispetto all’ex edificio industriale per complessivi 2,4 ettari. In quest’area si trova un capannone recuperato nell’estate 2011 con i principi della bioarchitettura. Una parte del parco è occupato da un centro sociale, un’altra, con ingresso da via Michelotti presenta una piscina e una palestra. Negli anni vari i tentativi di costruire nell’area. Per i mondiali di nuoto del 2009 si è cercato di realizzare impianti sportivi, con la giunta Polverini si volevano costruire case popolari nel quadro del cosiddetto “Piano Casa”.


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