Sulla torre campanaria del palazzo Senatorio dove si riunisce il Consiglio Comunale e dove si trova l’ufficio del sindaco, su di essa si trova dal 21 dicembre 1412 il primo orologio pubblico della capitale. Ad essere precisi l’orologio venne sistemato sulla sinistra della facciata della basilica dell’Aracoeli per poi essere trasferito al centro della stessa facciata. Fu Pio VII nel 1806 che decise di portarlo dove si trova oggi. Per l’importanza dell’avvenimento venne istituito un ufficio con il compito di controllare il delicato meccanismo. Vennero incaricati i fratelli Domenico e Fabio della Pedacchia e mantenuto dai figli e nipoti. Il quadrante utilizzava il modello italico con l’indicazione di sei ore e solo nel 1847 si passò al quadrante moderno di 12 ore. Il quadrante attuale è del 1922. Tra le campane c’è la Patarina, trofeo di guerra tolta dai romani ai viterbesi. Tale campana è stata fusa e rifusa più volte, con il nome Patarina noi oggi intendiamo la campana più grande[1].
La torre campanaria del
palazzo senatorio sovrasta la piazza del Campidoglio e il suo orologio spacca
il minuto. Simone Liberati, 52 anni, meccanico, è l’orologiaio del Campidoglio,
ha dichiarato che per farlo andare così preciso serve “molto olio, una
manutenzione continua e costante”. Fino ad un anno e mezzo fa erano in due ad
occuparsi dell’orologio, ma allora l’altro orologiaio andò in pensione, è
aiutato dai dipendenti dell’economato o dai vigili. Liberati si occupa di circa
sessanta pendoli che appartengono al patrimonio comunale come quelli di piazza
di Siena recentemente ristrutturato. Questo orologio fu collocato nel 1806 dopo
essere stato smurato dalla chiesa dell’Ara Coeli, fu il primo orologio pubblico
di Roma con l’ora italica e il quadrante diviso in 6 ore, nel 1847 fu diviso in
dodici nell’ambito delle riforme di papa Pio IX. Nel 1922 fu sostituito
dall’attuale. Ai lati si notano ancora la S e la R della scritta SPQR. Le altre
due sono state coperte dal nuovo orologio in quanto più grande. “Con queste
strutture antiche oscillare di un minuto in una settimana è già perfezione”[2].
[1]
Tutte le notizie di questo post da: “Svetta sul Campidoglio il primo
orologio della città” di Claudio Rendina, da “la Repubblica”, cornaca di Roma,
pag. XV, del 29 dicembre 2013.
[2]
L’intervista a Liberati da: la Repubblica, cronaca di Roma, intervista di Marco
Ciaffone e Gabriele Isman, 17 agosto 2013.
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