domenica 9 ottobre 2016

Caffarella. Un pezzo di campagna romana in città.

   Oggi, VediROMAinbici ha organizzato una seconda passeggiata in Caffarella alla scoperta delle bellezze storico-artistiche-naturali di questo parco incantevole. Il tempo è stato bello, eravamo in 22.
Partenza da largo Corrado Ricci, come tutte le domeniche,
percorriamo tutta la via Appia Antica fino al chiosco bar
ad angolo con via di Cecilia Metella, qui doverosa sosta caffè.

Entriamo nel parco della Caffarella da Sant'urbano. Entriamo nella cisterna romana.
     Risale al I secolo d.C. Era in origine interrata e raccoglieva l'acqua piovana poi utilizzata per l'irrigazione delle colture agricole. Durante la costruzione del Circo di Massenzio rimase scoperta a seguito del prelievo di materiali effettuato per la costruzione della pista. Un crollo ha interessato questa struttura nel gennaio 2011.

Ecco il nostro amico Paolo che oggi ci ha fatto da guida in modo magistrale.

Seconda tappa nello stagno di via Bitinia.
     Una delle più recenti realizzazioni dell'Ente parco. Si tratta di un'area umida che permette di migliorare la qualita dell'ecosistema della Caffarella garantendo agli uccelli di passo una vera area di sosta. Inoltre ha un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità di questo sito. E' stata creata deviando le acque della marrana di destra soggetta a frequenti esondazioni che danneggiavno i terreni circostanti.  Le acque, una volta  attraversato lo stagno, vanno a riversarsi più a valle nel vecchio corso della marrana. La qualità delle acque in questo punto è elevata lo dimostra la presenza di Rovelle e Spinarelli, pesci che vivono in ambienti intatti. Ad aprile 2014 è stato avvistato un ibis nero, uccello di media corporatura con un becco tutto particolare, nome scientifico: treschiornitido.
     La notte di capodanno del 2008 ignoti hanno incendiato il capanno per l'avvistamento degli uccelli. E' stato ricostruito. Al di là si vedono tre case rosa, sono lungo via Cilicia.

Terza tappa alla Vaccareccia.
     Venne fatta costruire nel 1547 da Giovanni Pietro Caffarelli che aveva riunito varie piccole proprietà in una unica e produttiva tenuta agricola, era ed è il casale centrale di tutta la vallata. I Caffarelli bonificarono il fondovalle, costruirono nuovi canali. Ingloba una torre del XIII-XIV secolo in blocchetti di tufo e scaglie di marmo. Emerge dal tetto del casolare. Il corpo principale presenta un porticato ad archi su colonne di granito con capitelli corinzi in marmo. Notare lo stemma dei Torlonia (due comete) che avevano comprato la tenuta nel 1816 dai Pallavicini. Nel gennaio 2012 è partito il restauro della Vaccareccia dopo un lungo contenzioso tra comune e municipio. Il restauro è curato dall'arch. Mirella Di Giovine, costo 739.000 €, i lavori dovrebbero terminare entro il 13 aprile 2013[1]. La Vaccareccia è stata abitata dai pastori fino al recente restauro, il sindaco Veltroni voleva farne un ostello della gioventù. Il fontanile sulla sinistra, attivo fino agli anni Trenta e rinvenuto nel corso di lavori di sistemazione per il Giubileo, veniva alimentato dalle sorgenti che tuttora si trovano nei pressi del Casale.


[1] Tutte le notizie sul restauro della Vaccareccia da cartello dei lavori affisso davanti alla Vaccareccia stessa nel 2012, ancora presente a giugno 2013.

Ultima tappa al Casale di Vigna Cardinali sede del Comitato per il Parco della Caffarella,
aperto al pubblico da poco più di un anno.
    Dai giornali del 20 settembre 2015: Apre la Casa del Parco ricavata nel casale Vigna Cardinali, presso l’ingresso di largo Tacchi Venturi, restaurata dall’ente parco con 340.000 euro di fondi regionali, 4.800 mq di parco intorno al casale. E’ il centro visite per il parco, funziona il noleggio bici, non presenta barriere architettoniche,.

Alla fine della passeggiata il contaKm segna Km 19,590.

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