La foto di ieri era l'Ufficio postale di piazza Bologna.
Opera di Mario Ridolfi degli anni 1935-37, insieme
agli uffici postali di via Taranto (Appio), via Marmorata (Ostiense) e viale
Mazzini (Delle Vittorie), ha costituito un importante momento di verifica del
lessico razionalista. L’edificio ha una forma che lo rende subito distinguibile
e che lo ha fatto immediatamente diventare un indicatore geografico. Composto
di un unico volume sinuoso, presenta una lunga pensilina curvilinea che
recupera l’allineamento della piazza.
Lo studio
di architettura che vinse questo concorso comprendeva Mario Fagiolo, mentre
Giuseppe Samonà vinse il concorso per il quartiere Appio, Adalberto Libera e
Mario De Renzi per il quartiere Ostiense, Armando Titta per il quartiere Delle
Vittorie. L’edificio di Mario Ridolfi si caratterizza per la sua forma libera,
sinuosa e senza spigoli si offre al quartiere rifiutando un aspetto
monumentale. L’edificio si presenta con un taglio orizzontale sottolineato
dalle pensiline del tetto e dell’ingresso. L’assenza di una facciata lo rende
surreale. Le porte finestre sono quelle originali, i divisori interni pure.
L’interno ha un volto recente, è in stato di abbandono una aiuola con
fontanella poiché ad essa è stato addossato un gazebo tipo ufficio o punto
vendita.
Il
giardino, al centro della piazza è intitolato a Vincenzo Parisi (già capo della
Polizia), un monumento a forma di meridiana spezzata ricorda il giudice
Giovanni Falcone morto nella lotta contro la mafia.
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