Prima tappa in via degli Uffici del Vicario, presso Montecitorio,
dove si trova la famosa gelateria Giolitti.
Qui il 22 luglio
1927, in un caldo pomeriggio estivo, venne fondata l’A.S. Roma, padroni di casa
si fratelli Giorgio e Piero Crostarosa. Si brinda con lo spumante. Nasce dalla
fusione di alcuni tra i maggiori club romani: Alba (giocava al quartiere
Flaminio, di Ulisse Iglori), Fortitudo (giocava alla Madonna del Riposo, di
Italo Foschi stesso) e Roman (Parioli di Vittorio Scialoja, senatore e ministro
degli Esteri). Italo Foschi[1]
sarà il primo presidente giallorosso. Eredita i giocatori migliori delle tre
squadre, fra questi Attilio Ferraris[2]
che sarà campione del mondo nel 1934. Il 23 luglio il Messaggero dà notizia ai
lettori della nascita della nuova società affermando che “dovrà dare al calcio
romano un nuovo assetto ed una nuova forza vivificatrice… la fusione delle tre
squadre è quanto di più desiderabile nell’interesse dello sport romano,
potevano augurarsi le folle sportive”.
Bisogna fare un
passo indietro, a Roma esisteva dal 1900 la Lazio, nata quale società
podistica, e tante altre piccole squadre, si ricordano: la Football Club Roma dal
1901, la Roman dal 1903, l’Alba dal 1907, la Fortitudo dal 1908 ed altre
ancora.
[1]
Italo Foschi (Corropoli 1884 – Roma
1949) politico e dirigente sportivo. Stabilì un primo accordo per unire le tre
società in via Forlì 16, il 7 giugno, che poi si concretizzò nell’ordine del
giorno del 22 luglio. Fu tra i redattori della Carta di Viareggio che ridisegnò
l’organizzazione del calcio, con un unico girone nazionale, introducendo il
professionismo, il calciomercato e il blocco degli stranieri (dando origine al
fenomeno degli oriundi).
[2]
Attilio Ferraris (Roma 1904 –
Montecatini Terme 1947) di ruolo mediano, proveniente dalla Fortitudo, nativo
di Borgo, è conosciuto come Ferraris IV perché aveva tre fratelli più grandi
anch’essi calciatori. Morì a Montecatini sul campo di calcio in una partita tra
vecchie glorie. E’ sepolto al Verano dove è scritto “Attilio Ferraris, campione
del mondo”.
Seconda tappa via Sibari presso Porta Metronia.
Sulla parete esterna della scuola media Pascoli
in via Sibari si trova un murales che raffigura Totti. Il mega murales dedicato
a Francesco Totti affaccia sulla vicina via Apulia, è stato realizzato nel
febbraio 2014, a firmare l’opera è lo street artist Lucamaleonte, fa parte del
ciclo mitologia contemporanea, un progetto di artisti di strada del gruppo 999
(direzione artistica Stefano Antonelli) in collaborazione con Comune e VII
Municipio.
Terza tappa via Vetulonia dove è nato Francesco Totti.
Qui è nato ed è vissuto da
ragazzo Francesco Totti, attuale capitano della Roma. Nella vicina scuola
elementare Manzoni ha studiato. Nella strada al civico 27, ad angolo con via
Populonia, si trova il ristorante pizzeria “Core de Roma” che è un luogo di
ritrovo tutto dedicato ai sostenitori della squadra. Da marzo 2014 si chiama
“Roma 1927”. Per tripadvisor si colloca al posto n. 3.281 su 8.769. E’ aperto
di pomeriggio per vedere le partite della Roma. Foto, poster e maglie della
Roma sulle pareti, prevalgono foto e maglie di Totti, anche un manichino del
“Pupone”. E’ aperto da lunedì a venerdì pranzo e cena, sabato e domenica solo
pranzo.
Francesco Totti è nato a Roma il 27
settembre 1976, centrocampista o attaccante è capitano della squadra, è stato
campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006, medaglia d’argento agli
europei del 2000. Dotato di grande tecnica è considerato uno dei maggiori
calciatori degli anni Novanta e Duemila, ha sempre militato nella Roma, per la
quale è il maggior autore di gol della sua storia, il calciatore con più
presenze sia in campionato che nelle coppe europee. A livello professionistico
è il sesto calciatore italiano di tutti i tempi per numero di gol fatti (314[1])
insieme a Luca Toni, preceduto da Silvio Piola (390), Alessandro Del Piero,
Giuseppe Meazza, Roberto Baggio e Filippo Inzaghi. E’ soprannominato “Er
Pupone” o “L’ottavo Re di Roma”.
Per quanto riguarda la vita privata nel giugno
2005 ha sposato la showgirl Ilary Blasi[2]
nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. La coppia ha due figli: Cristian
(5.11.05) e Chanel (13.5.07).
[1]
Numero dei gol di Francesco Totti. Situazione
aggiornata al 23.5.15.
[2]
Ilary Blasi (Roma 28 aprile 1981)
showgirl e conduttrice televisiva italiana. Deve il successo al ruolo di
letterina nella trasmissione Passaparola di Gerry Scotti, nel 2001/2002. Dal
2003 affianca Fabio Fazio in “Che tempo che fa”. Nel 2006 ha affiancato
Panariello nella conduzione del festival di Sanremo. Dal 2007 presenta Le Iene
su Italia 1.
Terza tappa piazza dei Castelli Romani,
davanti alla chiesa di San Gaspare del Bufalo.
Qui si trovava il Motovelodromo Appio,
qui la Roma giocò le sue prime due stagioni
1927/28 e 1928/29.
Costruito nel 1911 per il 50° dell’unità
d’Italia, in sostituzione di un’analoga struttura nei prati di Tor di Quinto,
ospitava gare ciclistiche su pista e l’arrivo di gare su strada. Aveva un
tribuna coperta con sotto gli spogliatoi e gradinate che potevano ospitare
forse 3 – 4.000 persone. Al centro vi era un campo di calcio, intorno la pista
con curve molto ripide, “sembrava una ciotola lasciata sul prato”. Vicino vi
era l’osteria di Scarpone con un campo di fave. I giovani venivano a sostenere
gli atleti di Roma, i ciclisti Lazzaretti e Frascarelli. Gli anziani ricordano
ancora quando nel dopoguerra arrivò Fausto Coppi, tale fu la ressa che il
campionissimo dovette rifugiarsi nella salsamenteria Fiorucci posta all’angolo
tra via Appia e via Santa Maria Ausiliatrice detta il “bottegone”. Sul campo di
calcio negli anni ’20 si allenava la squadra di calcio Roma, poi andava a
giocare le partite di campionato a Testaccio. Si allenarono qui anche squadre
minori: la Stefer ,
la Mater
(allenata da Fulvio Bernardini[1],
giunse alla serie B nazionale), la Chinotto
Neri. Prima delle Olimpiadi del 1960 la struttura fu abbattuta.
La chiesa è stata consacrata il 24 ottobre
1981 dal cardinale Poletti, la parrocchia esiste dal 1956. Il progetto è
dell’arch. Pier Luigi Nervi. L’edificio è una costruzione ardita, ha la base
circolare e si sviluppa in altezza quasi fosse una tenda. La copertura è
eseguita con speciali guaine protettive, con pannelli di coibentazione e una
copertura in rame pesante. Il campanile è staccato dal corpo principale e
realizzato da sette pilastri in cemento armato che sorreggono le campane. Come
ricorda una lapide all’interno la chiesa fu visitata da Giovanni Paolo II
alcuni mesi dopo l’attentato che lo vide coinvolto in piazza San Pietro. L’interno
si presenta con un piano di calpestio in leggera discesa verso l’altare e i
banchi disposti a semicerchio. Fa da sfondo all’altare una grande struttura in
ceramica, in essa è riprodotta l’immagine di San Gaspare del Bufalo, vi è
inserito il tabernacolo. Di notevole è la Via Crucis opera bronzea del
sacerdote francescano Andrea Martini le cui scene si susseguono senza
interruzione lungo le pareti, i bozzetti in vetroresina sono nella chiesa di
san Frumenzio ai Prati Fiscali. Secondo una fonte la via Crucis è in stile
“maconde” proveniente dalla Tanzania.
“Si racconta che quando proposero
all’architetto Nervi di pensare al progetto, questi prese un fazzoletto al
centro, lo sollevò con due dita per una decina di centimetri e ne scaturì una
specie di tenda: su questa concezione biblica lo studio avviò il progetto”.
San Gaspare del Bufalo (Roma 1786-1837) è
stato un sacerdote italiano fondatore della congregazione dei Missionari del
Preziosissimo Sangue, beatificato da Pio X nel 1904 e proclamato santo da Pio
XII nel 1954. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria in Trivio presso la
fontana di Trevi, la ricorrenza è il 28 dicembre. E’ ricordato come il
predicatore dei briganti che cercò di convertire, operò nelle zone di confine
tra Lazio e Campania. Si incontro con il brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino
che convinse a costituirsi.
[1]
Fulvio Bernardini (Roma 1905 - 1984)
dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore, prima portiere, poi
centrocampista. Giocatore della Roma, della Lazio e dell’Inter, allenò
Sampdoria, Firoentina, Bologna e Lazio. E’ stato commissario tecnino della
Nazionale Italiana dal 1974 al 1977, succedendo a Ferruccio Valcareggi. Il
campo sportivo di Trigoria gli è intitolato.
Quarta e ultima tappa al glorioso campo Testaccio.
Questo è il campo storico nel quale la
Roma giocò dal 3 novembre 1929 al 30 giugno 1940. Si trova lungo via Nicola
Zabaglia presso la biblioteca Enzo Tortora del Comune di Roma (al civico 27). Venne
costruito nel 1929 e prende il nome dal rione nel quale sorge, qui la Roma
giocò 161 partite con 103 vittorie, 32 pareggi e 26 sconfitte.
L’impianto fu progettato dall’ingegner
Silvio Sensi, padre di Franco (presidente del terzo scudetto della Roma), aveva
quattro tribune in legno verniciate con i colori della squadra, aveva una
capienza di 20.000 spettatori. L’impianto comprendeva l’abitazione dell’allenatore
sul muro era dipinto un gigantesco stemma della squadra. Per vedere una partita
si pagava dalle 30 alle 35 lire in tribuna coperta e via via a scalare fino ai
popolari dove si pagava 5 o 6 lire, 50% di sconto alle donne. Era frequente
vedere gruppi di spettatori sul Monte dei Cocci per vedere la partita
dall’esterno senza pagare il biglietto. Lo stadio è rimasto nella memoria dei
tifosi romanisti per la partita contro la Juventus del 15 marzo 1931 nella
quale i romani vinsero 5-0, da qui è stato tratto anche un film “Cinque a
zero”. Dopo la stagione 1939-40 lo stadio venne abbandonato perché la tribuna
dei distinti cominciava a dare segni di cedimento, venne sostituita da una in
cemento (i cui lavori durarono quasi un anno), ma nonostante ciò fu abbattuto
il 21 ottobre 1940.
Il 27 novembre del 2000, alla presenza del
sindaco Rutelli, del presidente Franco Sensi e di molti campioni del passato lo
stadio è stato riedificato, di dimensioni ridotte ma dotato di un centro
sportivo multifunzionale. I lavori di un parcheggio sotterraneo hanno
comportato un decadimento della struttura, il problema a tutt’oggi non è
risolto.
Due amici, particolarmente appassionati della Roma, hanno apprezzato
la passeggiata in bici di oggi. Sono Eugenio e Giuseppe, questi hanno
dato un contributo alla visita guidata raccontando aneddoti
della storia della Roma. Inoltre hanno portato dei bei libri
molto documentati. Molto simpatiche le caricature della
squadra che vinse il primo scudetto nel 1942.
E' stata una pedalata un po' umida, ma molto simpatica.
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