domenica 24 maggio 2015

I luoghi della "Maggica" Roma

   Questa mattina VediROMAinbici ha proposto una piacevole e curiosa visita guidata sui luoghi di Roma che hanno fatto la storia della Roma, la squadra di calcio della capitale. Il tempo era incerto, a tratti pioviccicava, nonostante ciò eravamo in tredici a pedalare sulle strade della nostra bella città.
Prima tappa in via degli Uffici del Vicario, presso Montecitorio,
dove si trova la famosa gelateria Giolitti.
     Qui il 22 luglio 1927, in un caldo pomeriggio estivo, venne fondata l’A.S. Roma, padroni di casa si fratelli Giorgio e Piero Crostarosa. Si brinda con lo spumante. Nasce dalla fusione di alcuni tra i maggiori club romani: Alba (giocava al quartiere Flaminio, di Ulisse Iglori), Fortitudo (giocava alla Madonna del Riposo, di Italo Foschi stesso) e Roman (Parioli di Vittorio Scialoja, senatore e ministro degli Esteri). Italo Foschi[1] sarà il primo presidente giallorosso. Eredita i giocatori migliori delle tre squadre, fra questi Attilio Ferraris[2] che sarà campione del mondo nel 1934. Il 23 luglio il Messaggero dà notizia ai lettori della nascita della nuova società affermando che “dovrà dare al calcio romano un nuovo assetto ed una nuova forza vivificatrice… la fusione delle tre squadre è quanto di più desiderabile nell’interesse dello sport romano, potevano augurarsi le folle sportive”.
     Bisogna fare un passo indietro, a Roma esisteva dal 1900 la Lazio, nata quale società podistica, e tante altre piccole squadre, si ricordano: la Football Club Roma dal 1901, la Roman dal 1903, l’Alba dal 1907, la Fortitudo dal 1908 ed altre ancora. 


[1] Italo Foschi (Corropoli 1884 – Roma 1949) politico e dirigente sportivo. Stabilì un primo accordo per unire le tre società in via Forlì 16, il 7 giugno, che poi si concretizzò nell’ordine del giorno del 22 luglio. Fu tra i redattori della Carta di Viareggio che ridisegnò l’organizzazione del calcio, con un unico girone nazionale, introducendo il professionismo, il calciomercato e il blocco degli stranieri (dando origine al fenomeno degli oriundi).
[2] Attilio Ferraris (Roma 1904 – Montecatini Terme 1947) di ruolo mediano, proveniente dalla Fortitudo, nativo di Borgo, è conosciuto come Ferraris IV perché aveva tre fratelli più grandi anch’essi calciatori. Morì a Montecatini sul campo di calcio in una partita tra vecchie glorie. E’ sepolto al Verano dove è scritto “Attilio Ferraris, campione del mondo”.

Seconda tappa via Sibari presso Porta Metronia.
Sulla parete esterna della scuola media Pascoli in via Sibari si trova un murales che raffigura Totti. Il mega murales dedicato a Francesco Totti affaccia sulla vicina via Apulia, è stato realizzato nel febbraio 2014, a firmare l’opera è lo street artist Lucamaleonte, fa parte del ciclo mitologia contemporanea, un progetto di artisti di strada del gruppo 999 (direzione artistica Stefano Antonelli) in collaborazione con Comune e VII Municipio.  


Terza tappa via Vetulonia dove è nato Francesco Totti.
Qui è nato ed è vissuto da ragazzo Francesco Totti, attuale capitano della Roma. Nella vicina scuola elementare Manzoni ha studiato. Nella strada al civico 27, ad angolo con via Populonia, si trova il ristorante pizzeria “Core de Roma” che è un luogo di ritrovo tutto dedicato ai sostenitori della squadra. Da marzo 2014 si chiama “Roma 1927”. Per tripadvisor si colloca al posto n. 3.281 su 8.769. E’ aperto di pomeriggio per vedere le partite della Roma. Foto, poster e maglie della Roma sulle pareti, prevalgono foto e maglie di Totti, anche un manichino del “Pupone”. E’ aperto da lunedì a venerdì pranzo e cena, sabato e domenica solo pranzo.
     Francesco Totti è nato a Roma il 27 settembre 1976, centrocampista o attaccante è capitano della squadra, è stato campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006, medaglia d’argento agli europei del 2000. Dotato di grande tecnica è considerato uno dei maggiori calciatori degli anni Novanta e Duemila, ha sempre militato nella Roma, per la quale è il maggior autore di gol della sua storia, il calciatore con più presenze sia in campionato che nelle coppe europee. A livello professionistico è il sesto calciatore italiano di tutti i tempi per numero di gol fatti (314[1]) insieme a Luca Toni, preceduto da Silvio Piola (390), Alessandro Del Piero, Giuseppe Meazza, Roberto Baggio e Filippo Inzaghi. E’ soprannominato “Er Pupone” o “L’ottavo Re di Roma”.
     Per quanto riguarda la vita privata nel giugno 2005 ha sposato la showgirl Ilary Blasi[2] nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. La coppia ha due figli: Cristian (5.11.05) e Chanel (13.5.07).


[1] Numero dei gol di Francesco Totti. Situazione aggiornata al 23.5.15.
[2] Ilary Blasi (Roma 28 aprile 1981) showgirl e conduttrice televisiva italiana. Deve il successo al ruolo di letterina nella trasmissione Passaparola di Gerry Scotti, nel 2001/2002. Dal 2003 affianca Fabio Fazio in “Che tempo che fa”. Nel 2006 ha affiancato Panariello nella conduzione del festival di Sanremo. Dal 2007 presenta Le Iene su Italia 1.

Terza tappa piazza dei Castelli Romani,
davanti alla chiesa di San Gaspare del Bufalo.
Qui si trovava il Motovelodromo Appio,
qui la Roma giocò le sue prime due stagioni
1927/28 e 1928/29.
     Costruito nel 1911 per il 50° dell’unità d’Italia, in sostituzione di un’analoga struttura nei prati di Tor di Quinto, ospitava gare ciclistiche su pista e l’arrivo di gare su strada. Aveva un tribuna coperta con sotto gli spogliatoi e gradinate che potevano ospitare forse 3 – 4.000 persone. Al centro vi era un campo di calcio, intorno la pista con curve molto ripide, “sembrava una ciotola lasciata sul prato”. Vicino vi era l’osteria di Scarpone con un campo di fave. I giovani venivano a sostenere gli atleti di Roma, i ciclisti Lazzaretti e Frascarelli. Gli anziani ricordano ancora quando nel dopoguerra arrivò Fausto Coppi, tale fu la ressa che il campionissimo dovette rifugiarsi nella salsamenteria Fiorucci posta all’angolo tra via Appia e via Santa Maria Ausiliatrice detta il “bottegone”. Sul campo di calcio negli anni ’20 si allenava la squadra di calcio Roma, poi andava a giocare le partite di campionato a Testaccio. Si allenarono qui anche squadre minori: la Stefer, la Mater (allenata da Fulvio Bernardini[1], giunse alla serie B nazionale), la Chinotto Neri. Prima delle Olimpiadi del 1960 la struttura fu abbattuta.

     La chiesa è stata consacrata il 24 ottobre 1981 dal cardinale Poletti, la parrocchia esiste dal 1956. Il progetto è dell’arch. Pier Luigi Nervi. L’edificio è una costruzione ardita, ha la base circolare e si sviluppa in altezza quasi fosse una tenda. La copertura è eseguita con speciali guaine protettive, con pannelli di coibentazione e una copertura in rame pesante. Il campanile è staccato dal corpo principale e realizzato da sette pilastri in cemento armato che sorreggono le campane. Come ricorda una lapide all’interno la chiesa fu visitata da Giovanni Paolo II alcuni mesi dopo l’attentato che lo vide coinvolto in piazza San Pietro. L’interno si presenta con un piano di calpestio in leggera discesa verso l’altare e i banchi disposti a semicerchio. Fa da sfondo all’altare una grande struttura in ceramica, in essa è riprodotta l’immagine di San Gaspare del Bufalo, vi è inserito il tabernacolo. Di notevole è la Via Crucis opera bronzea del sacerdote francescano Andrea Martini le cui scene si susseguono senza interruzione lungo le pareti, i bozzetti in vetroresina sono nella chiesa di san Frumenzio ai Prati Fiscali. Secondo una fonte la via Crucis è in stile “maconde” proveniente dalla Tanzania.
     “Si racconta che quando proposero all’architetto Nervi di pensare al progetto, questi prese un fazzoletto al centro, lo sollevò con due dita per una decina di centimetri e ne scaturì una specie di tenda: su questa concezione biblica lo studio avviò il progetto”.
     San Gaspare del Bufalo (Roma 1786-1837) è stato un sacerdote italiano fondatore della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, beatificato da Pio X nel 1904 e proclamato santo da Pio XII nel 1954. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria in Trivio presso la fontana di Trevi, la ricorrenza è il 28 dicembre. E’ ricordato come il predicatore dei briganti che cercò di convertire, operò nelle zone di confine tra Lazio e Campania. Si incontro con il brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino che convinse a costituirsi.


[1] Fulvio Bernardini (Roma 1905 - 1984) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore, prima portiere, poi centrocampista. Giocatore della Roma, della Lazio e dell’Inter, allenò Sampdoria, Firoentina, Bologna e Lazio. E’ stato commissario tecnino della Nazionale Italiana dal 1974 al 1977, succedendo a Ferruccio Valcareggi. Il campo sportivo di Trigoria gli è intitolato.



Quarta e ultima tappa al glorioso campo Testaccio.
     Questo è il campo storico nel quale la Roma giocò dal 3 novembre 1929 al 30 giugno 1940. Si trova lungo via Nicola Zabaglia presso la biblioteca Enzo Tortora del Comune di Roma (al civico 27). Venne costruito nel 1929 e prende il nome dal rione nel quale sorge, qui la Roma giocò 161 partite con 103 vittorie, 32 pareggi e 26 sconfitte.
     L’impianto fu progettato dall’ingegner Silvio Sensi, padre di Franco (presidente del terzo scudetto della Roma), aveva quattro tribune in legno verniciate con i colori della squadra, aveva una capienza di 20.000 spettatori. L’impianto comprendeva l’abitazione dell’allenatore sul muro era dipinto un gigantesco stemma della squadra. Per vedere una partita si pagava dalle 30 alle 35 lire in tribuna coperta e via via a scalare fino ai popolari dove si pagava 5 o 6 lire, 50% di sconto alle donne. Era frequente vedere gruppi di spettatori sul Monte dei Cocci per vedere la partita dall’esterno senza pagare il biglietto. Lo stadio è rimasto nella memoria dei tifosi romanisti per la partita contro la Juventus del 15 marzo 1931 nella quale i romani vinsero 5-0, da qui è stato tratto anche un film “Cinque a zero”. Dopo la stagione 1939-40 lo stadio venne abbandonato perché la tribuna dei distinti cominciava a dare segni di cedimento, venne sostituita da una in cemento (i cui lavori durarono quasi un anno), ma nonostante ciò fu abbattuto il 21 ottobre 1940.
     Il 27 novembre del 2000, alla presenza del sindaco Rutelli, del presidente Franco Sensi e di molti campioni del passato lo stadio è stato riedificato, di dimensioni ridotte ma dotato di un centro sportivo multifunzionale. I lavori di un parcheggio sotterraneo hanno comportato un decadimento della struttura, il problema a tutt’oggi non è risolto.



Due amici, particolarmente appassionati della Roma, hanno apprezzato
la passeggiata in bici di oggi. Sono Eugenio e Giuseppe, questi hanno
dato un contributo alla visita guidata raccontando aneddoti
della storia della Roma. Inoltre hanno portato dei bei libri
molto documentati. Molto simpatiche le caricature della
squadra che vinse il primo scudetto nel 1942.
E' stata una pedalata un po' umida, ma molto simpatica.

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