Nella foto di ieri la fontana del Prigione, si trova in via Goffredo Mameli, incrocio via Luciano Manara, a Trastevere, ai piedi del Gianicolo.
Commissionata
a Domenico Fontana[1] da papa Sisto V per la sua
villa sull'Esquilino, fu realizzata tra il 1587 e il 1590 (è una conseguenza
della costruzione dell'acquedotto Felice, ripristino dell'Alessandrino). Quando
negli ultimi anni dell'Ottocento la villa fu distrutta (nel frattempo era
passata ai Massimo) per la costruzione della stazione Termini e la sistemazione
urbanistica di tutta l'area, la fontana venne trasferita in via Genova. Ma,
ancora una volta, per la costruzione del palazzo del Viminale, fu spostata e
sistemata in questo luogo. E' costituita da un nicchione centrale delimitato da
due lesene che sorregono un frontone decorato. L'acqua sgorga in due piccole
vasche alla base delle lesene e, da una testa di leone, in una piscina centrale
a livello stradale. Nella nicchia era posto un gruppo marmoreo, definitivamente
perduto, raffigurante un prigioniero con Apollo e Venere.
Nel 2005-06 la fontana è stata restaurata
dal Comune che l'ha dotata di un'area di rispetto.
[1] Domenico Fontana architetto di origine ticinese, a lavorato a Roma
e Napoli, è vissuto nella seconda metà del Cinquecento. E' l'uomo che ha
rialzato gli antichi obelischi (vedi quello in piazza san Pietro), è autore
della cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, della fontana del Mosè. A
Napoli ha eretto il palazzo Reale e la fontana del Nettuno (oggi in via
Medina). Ha lavorato ai palazzi Vaticani, al palazzo del Laterano e al Quirinale.
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